No car* lettor*, non è oggi il giorno per cucire orli! Non non accontentatevi di realizzare in serie quello che vi riesce meglio, ma osate, uscite dalla confort zone, cercate un progetto che vi da del filo da torcere e vi motiva perché "più grande è la sfida, maggiore è il trionfo" (anche se durante il percorso potreste dire qualche parolaccia in più del previsto).
Questo è il primo capospalla foderato che ho realizzato seguendo un cartamodello: in questo spazio condividiamo il dietro le quinte della sua realizzazione, qualche curiosità e i videotutorial che ho trovato utili se qualcuno tra di voi volesse cimentarsi nell'impresa.
SCELTA DEL CARTAMODELLO
Ho deciso di prendere ispirazione da un modello contenuto all'interno del Burda Easy n°3/2024 . Di fatto si tratta della giacca 4A: la linea squadrata le dona una vestibilità ovesize mentre le maiche si allargano leggermente sul polso. Il modello originale non prevede l'inserimento della fodera e l'abbottonatura è eseguita con bottoni a pressione metallici.

SCELTA DEL TESSUTO
Rivista in mano ho deciso di dirigermi verso la mia merceria di fiducia per la scelta e il taglio del tessuto. Dopo circa un'oretta di indecisione finalmente mi oriento verso un meraviglioso tessuto bouclè color carta da zucchero e mi dirigo verso la cassa scoprendo a malincuore che la disponibilità al metro era terminata. Dopo momenti di sconforto iniziale ho obbligatoriamente sconvolto completamente i miei piani acquistando una tinta più neutra neutro: un tessuto misto lana melànge color panna. Per la realizzazione della mia taglia (con alcune modifiche) sono stati necessari 2,5 m di stoffa (h 1,40 m) per un prezzo totale di circa 45€.

REALIZZAZIONE DEL CAPOSPALLA
Fin da subito le difficoltà mi hanno accompagnato nella realizzazione. Sfortuna vuole infatti che, mentre il girovita rientrava chiaramente in una taglia, il girofianchi corrispondeva esattamente alla successiva. Per ovviare a questo problema ho dovuto apportare delle leggere modifiche al cartamodello di partenza soprattutto nella parte inferiore per fare in modo che si adattasse perfettamente alla mia corporatura. [In rete ho trovato molti videotutorial che spiegano come effettuare questo passaggio in tutta facilità, tra questi quello di Sara Poiese].
Il cartamodello prevedeva uno sprone (*1) che, come primo passaggio, è stato cucito al retro del cappottino. Sono state poi aggiunte le due parti del davanti e le relative paramonture (*2). Nella confezione originale, così come descritta da Burda, veniva prevista l'aggiunta di una teletta di rinforzo alle paramonture ma, vista la grammatura del tessuto scelto, nel mio caso non si è rivelata necessaria.
Sono passata poi alla confezione del colletto, la parte che più di tutte mi ha decisamente dato del filo da torcere. Se volete cimentarvi nell'impresa sappiate che in questa fase del progetto vi troverete a cucire più strati di tessuto (a grammatura pesante se optate per un cappottino invernale). Sicuramente una delle strategie migliori per creare meno spessore è quella aprire i lembi delle cuciture fatte in precedenza ed appiattirle stirandole, ma mi sento di mettervi in guarda soprattutto se utilizzate una macchina lineare o una tagliacuci poco prestante.
Altra parte complessa sono state sicuramente le maniche. Il mio consiglio è quello di imbastirle prima di cucirle e rifinirle definitivamente, provando continuamente il capo o utilizzando il manichino se lo possedete, per verificare sempre che queste cadano alla perfezione. Ricordatevi che questo modello in particolare prevede la spalla scesa, ovvero è voluto che la manica non parta perfettamente dalla spalla, ma più giù verso il braccio.
CUCITURA DELLA FODERA INTERNA
Nonostante il progetto originale non prevedesse della fodera la Nonna Lidia dall'alto della sua esperienza ha finito per convincermi. Fino alla realizzazione di questo capo infatti, per paura di non esser abbastanza capace, avevo sempre deviato questo importante passaggio che invece conferisce al capo un senso di completezza e professionalità.
Coraggio alla mano mi sono messa a cercare qualche videotutorial che potesse fare al caso mio. Vi allego qui di seguito quello che alla fine ho decretato come il migliore, prodotto proprio da Burda:
REALIZZARE IL CARTAMODELLO DELLA FODERA: Ho realizzato il cartamodello della fodera partendo da quello originale della giacca rimuovendo le paramonture. Per chi non avesse prontezza di questo termine sartoriale le paramonture di fatto sono una tipologia di rifiniture che viene effettuata con lo stesso tessuto del capo originale che fungono inoltre da rinforzo in alcuni punti dell'abito. Ho rimosso inoltre qualche cm dall'orlo inferiore delle maniche e dell'intero capo.
ASSEMBLAGGIO FODERA: ho assemblato poi le parti della fodera esattamente come fatto in precedenza per la giacca. In questo caso non ho optato per la rifinitura in tagliacuci consapevole che queste parti poi non si sarebbero viste a capo finito.
CUCITURA DELLA FODERA: Sono consapevole che, per quanto il mio punto a mano ormai sia rodato , non sarà mai abbastanza duraturo e resistente come quello effettuato dalla macchina da cucire. Ho deciso dunque di attaccare la fodera alle paramonture e all'orlo inferiore e delle maniche utilizzando interamente la mia PFAFF e rivoltando il capo lasciando aperta un'apertura sulla manica. Se invece vi sentite coraggiosi (come la nonna Lidia suggeriva), potete attaccare la fodera interamente a mano utilizzando il sottopunto. Prestate attenzione in questo secondo caso a non rendere visibile il punto sul dritto del tessuto.
SCELTA DEI BOTTONI E REALIZZAZIONE DELLE ASOLE
Durante la realizzazione di questo capo ho variato la scelta dei bottoni per ben due volte. Va subito detto che il progetto originale presentato da Burda prevedeva l'impiego di bottoni a pressione metallici, ma questa opzione non sembrava rendere giustizia al mio cappottino che avrebbe acquistato un tono anonimo. Ho optato dunque per dei bottoni a contrasto neri del diametro di circa 3 cm acquistati in merceria. La sorpresa? Una volta giunta a casa uno dei quattro aveva un diametro diverso dagli altri!
Fortunatamente a Creattiva sono riuscita a trovare uno stand magnifico unicamente di bottoni in cui ho trovato quello che cercavo. In men che non si dica ho creato automaticamente le asole con il piedino Sensormatic della PFAFF, ma se possedete una comune macchina da cucire meccanica potete realizzarle manualmente in due o in quattro tempi.
A PROGETTO FINITO: PUNTI DI FORZA E CRITICITA'
In cuor mio so che qualche piccola imperfezione è presente su una delle due maniche, tuttavia non posso che dirmi super soddisfatta del lavoro!
VOTI FINALI
Soddisfazione nella realizzazione del progetto: 10/10
Difficoltà realizzazione: 9/10
Costo: medio
Giornate di lavoro: 1,5 settimane di lavoro non continuativo
ISCRIVITI ALLA MIA NEWSLETTER
La mia newsletter contiene una serie di consigli che ti aiuteranno a migliorare i tuoi lavori manuali e a ritrovare l'ispirazione perduta.
CLICCA QUI PER ISCRIVERTI E NON PERDERLA:
Kommentare